Recensione del libro "Sinestesie dell'io" di Daniela Cecchini
a cura di Giusy Cafari Panico Scrittrice, Poetessa, Critico letterario
- Il fatalismo di Proiezioni interiori, dove solo un anelito di orizzonti nuovi può essere respiro di libertà ....
- La sfogo di Clessidra, dove è l'inesorabile sabbia a governare il tempo, il quale, vendicandosi, da fuggitivo ritorna inseguitore ....
- Lo sconforto di Arduo sperare, dove, nel meccanicismo del quotidiano, soltanto l'ossimoro di assordanti silenzi può regalare quiete....
- L'invocazione di Sipario strappato, dove la fuggevole dolcezza dei ricordi dovrà bastare a guidarci verso stellati confini....
- La metafora di Vento, immagine della vita che ora accarezza come un sussurro di brezza, ora schiaffeggia lasciandoci nel buio dei tormenti....
- Il monito di Fuori dalla palude, che esorta a disprezzare ogni incondizionata resa....
- Il grido di liberazione racchiuso in Come un fiore e in La Prigione, dove le catene che opprimono il pensiero sono già spezzate dall'aria che apre i petali, dove le ali per sfuggire spuntano da sè quando si alimenta la vita interiore...
- In Lampo infinito, il segno dei limiti di tutte le nostre precarie felicità, viste attraverso i tuoi occhi riflessi nel mio specchio di lacrime....
- Il ritorno al bagliore accecante della realtà di Attimo, già un istante dopo la fine di un sensuale brivido di consapevole desiderio ....
- Il dubbio di La maschera, dove la scelta di quella più adatta all'occasione, tra le mille facce sempre da indossare, è di per se stessa ansia ...
- L'assenza che Di notte è resa più penosa, quando implode la mancanza di qualcuno che si ama....
- La differenza lucidamente calcolata in Quel che resta, dove, sottratti il passato da evitare, il presente da vivere e il futuro da sperare, solo quel resta è prezioso....
- La resistenza, pur consapevole della impari lotta, valorosamente alzata come uno scudo in Impervio cammino ...
- L'indifferenza, l'egoismo, l'effimera apparenza che rendono l'uomo prigioniero di un ludico inganno in L'incanto del natale....
- La folle malinconia alla base di ogni Ossessione, dove l'ambiguità in cui per questa si sprofonda, regala solo proiezioni del tuo essere, niente di più....
- Le inesauribili illusioni di Pensieri gemelli, dove le carezze tue, prima unico respiro, possono diventare struggente eco lontana ... e, dall'altra parte, in Ti respiro, la calda e possessiva idealizzazione dell'amato, per il quale, al solo odore, l'amante annaspa confusamente ....
- L'angosciosa speranza della luce che, nella casa senza finestre di Non c'è via di fuga, è il labirintico dedalo delle nostre delusioni...
- Le segrete domande che ci pone un Viso di Luna ....
- Sicurezza e dominio delle debolezze, nella vita e oltre, le doti che si cercano in un Amico ....
- La solitudine in cui ci lascia il silenzio dell'altro, come una spiaggia vuota segnata dal limitare della marea in Il Silenzio del vento...
- L'Eterna meraviglia, suscitata dal pensiero della madre, evocato dall'intensità di Venezia ...
- L'inevitabile memoria di momenti perduti che in Eppure fa male, ci costringe, dopo aver voltato pagina, a tornare indietro, nonostante tutto ...
- Il "grazie" che, in La mia piccola mano, si può dire al padre, spesso dopo tanto tempo ....
- Il monumento eretto alla Madre: la tenerezza delle quali guida, rassicura e conforta ...
- In Distanti, un grido soffocato come l'Urlo di Munch, per tutte le spose bambine ....
- Un'analisi allucinante, quella che potrebbe fare un migrante in Quanto mi costa un salvagente? con la devastante conclusione (per tutte le nostre coscienze ) che non se lo può permettere ....
- In Umanità ostaggio del male, la denuncia del lavaggio delle coscienze con la lessiva di incerte scintille di Humana Pietas ... e un tormentato addio consumato in fretta, quello che, in La memoria, restituiscono tutto l'orrore della Shoah....
- Il furto della verità in Incolpevoli sguardi.... e il furto dell'anima perpetrato contro le Bambine soldato .... l'armonia del conoscere come Diritto negato, il peso di una stanchezza che ormai non ha più età in Innocenza venduta, ma anche il gioco, in Bambini tra le macerie, come labile traccia di speranza, che l'agonia della Siria non riesce a spegnere...
- L'accusa vibrante di Anime mutilate, contro l'infibulazione, dove due antitetici registri, sentimento e dovere, si fondono nel tempo che taglia e ricuce....
- Il monito racchiuso in Naufragio contro tutto ciò che rapina la mente della luce di libertà...
-La disperazione di Viaggio di sola andata, dedicato alle vittime dei naufragi.....
- Silenzi, per tutte le donne che non possono esprimere opinioni...
Sinestesie, dunque contaminazioni sensoriali. Olistiche ri-creazioni estetiche fatte di percezioni ed emozioni. Intromissioni poetiche nell’insondabile universo dell'io e dei suoi impercettibili stati. Parallelismi convergenti come raggi di luce in viaggio in quella galassia di sentimenti, che provano che siamo vivi. Metonimie dello spirito invocate per ricollegare immaginazione, memoria e identità.
Ma anche ascolto della voce sottomessa della coscienza, delle voci che salgono dal cuore della gente, delle parole dette nel mattino o nella sera della vita - secondo la speranza o lo struggimento che sempre ci accompagna - che diventano comunque preghiera da rivolgere al nostro infinito...
Riflessioni che riaffiorano, semplici e luminose, non soltanto dai gesti di tutti i giorni, ma anche dalle rovine dell'esistenza, dopo le rinuncie, le cadute, l'angoscia dell'abbandono, la paura del male .... Emozioni che colorano la vita dell'autrice, ma forse anche la nostra ....
a cura di Giusy Cafari Panico Scrittrice, Poetessa, Critico letterario
- Il fatalismo di Proiezioni interiori, dove solo un anelito di orizzonti nuovi può essere respiro di libertà ....
- La sfogo di Clessidra, dove è l'inesorabile sabbia a governare il tempo, il quale, vendicandosi, da fuggitivo ritorna inseguitore ....
- Lo sconforto di Arduo sperare, dove, nel meccanicismo del quotidiano, soltanto l'ossimoro di assordanti silenzi può regalare quiete....
- L'invocazione di Sipario strappato, dove la fuggevole dolcezza dei ricordi dovrà bastare a guidarci verso stellati confini....
- La metafora di Vento, immagine della vita che ora accarezza come un sussurro di brezza, ora schiaffeggia lasciandoci nel buio dei tormenti....
- Il monito di Fuori dalla palude, che esorta a disprezzare ogni incondizionata resa....
- Il grido di liberazione racchiuso in Come un fiore e in La Prigione, dove le catene che opprimono il pensiero sono già spezzate dall'aria che apre i petali, dove le ali per sfuggire spuntano da sè quando si alimenta la vita interiore...
- In Lampo infinito, il segno dei limiti di tutte le nostre precarie felicità, viste attraverso i tuoi occhi riflessi nel mio specchio di lacrime....
- Il ritorno al bagliore accecante della realtà di Attimo, già un istante dopo la fine di un sensuale brivido di consapevole desiderio ....
- Il dubbio di La maschera, dove la scelta di quella più adatta all'occasione, tra le mille facce sempre da indossare, è di per se stessa ansia ...
- L'assenza che Di notte è resa più penosa, quando implode la mancanza di qualcuno che si ama....
- La differenza lucidamente calcolata in Quel che resta, dove, sottratti il passato da evitare, il presente da vivere e il futuro da sperare, solo quel resta è prezioso....
- La resistenza, pur consapevole della impari lotta, valorosamente alzata come uno scudo in Impervio cammino ...
- L'indifferenza, l'egoismo, l'effimera apparenza che rendono l'uomo prigioniero di un ludico inganno in L'incanto del natale....
- La folle malinconia alla base di ogni Ossessione, dove l'ambiguità in cui per questa si sprofonda, regala solo proiezioni del tuo essere, niente di più....
- Le inesauribili illusioni di Pensieri gemelli, dove le carezze tue, prima unico respiro, possono diventare struggente eco lontana ... e, dall'altra parte, in Ti respiro, la calda e possessiva idealizzazione dell'amato, per il quale, al solo odore, l'amante annaspa confusamente ....
- L'angosciosa speranza della luce che, nella casa senza finestre di Non c'è via di fuga, è il labirintico dedalo delle nostre delusioni...
- Le segrete domande che ci pone un Viso di Luna ....
- Sicurezza e dominio delle debolezze, nella vita e oltre, le doti che si cercano in un Amico ....
- La solitudine in cui ci lascia il silenzio dell'altro, come una spiaggia vuota segnata dal limitare della marea in Il Silenzio del vento...
- L'Eterna meraviglia, suscitata dal pensiero della madre, evocato dall'intensità di Venezia ...
- L'inevitabile memoria di momenti perduti che in Eppure fa male, ci costringe, dopo aver voltato pagina, a tornare indietro, nonostante tutto ...
- Il "grazie" che, in La mia piccola mano, si può dire al padre, spesso dopo tanto tempo ....
- Il monumento eretto alla Madre: la tenerezza delle quali guida, rassicura e conforta ...
- In Distanti, un grido soffocato come l'Urlo di Munch, per tutte le spose bambine ....
- Un'analisi allucinante, quella che potrebbe fare un migrante in Quanto mi costa un salvagente? con la devastante conclusione (per tutte le nostre coscienze ) che non se lo può permettere ....
- In Umanità ostaggio del male, la denuncia del lavaggio delle coscienze con la lessiva di incerte scintille di Humana Pietas ... e un tormentato addio consumato in fretta, quello che, in La memoria, restituiscono tutto l'orrore della Shoah....
- Il furto della verità in Incolpevoli sguardi.... e il furto dell'anima perpetrato contro le Bambine soldato .... l'armonia del conoscere come Diritto negato, il peso di una stanchezza che ormai non ha più età in Innocenza venduta, ma anche il gioco, in Bambini tra le macerie, come labile traccia di speranza, che l'agonia della Siria non riesce a spegnere...
- L'accusa vibrante di Anime mutilate, contro l'infibulazione, dove due antitetici registri, sentimento e dovere, si fondono nel tempo che taglia e ricuce....
- Il monito racchiuso in Naufragio contro tutto ciò che rapina la mente della luce di libertà...
-La disperazione di Viaggio di sola andata, dedicato alle vittime dei naufragi.....
- Silenzi, per tutte le donne che non possono esprimere opinioni...
Sinestesie, dunque contaminazioni sensoriali. Olistiche ri-creazioni estetiche fatte di percezioni ed emozioni. Intromissioni poetiche nell’insondabile universo dell'io e dei suoi impercettibili stati. Parallelismi convergenti come raggi di luce in viaggio in quella galassia di sentimenti, che provano che siamo vivi. Metonimie dello spirito invocate per ricollegare immaginazione, memoria e identità.
Ma anche ascolto della voce sottomessa della coscienza, delle voci che salgono dal cuore della gente, delle parole dette nel mattino o nella sera della vita - secondo la speranza o lo struggimento che sempre ci accompagna - che diventano comunque preghiera da rivolgere al nostro infinito...
Riflessioni che riaffiorano, semplici e luminose, non soltanto dai gesti di tutti i giorni, ma anche dalle rovine dell'esistenza, dopo le rinuncie, le cadute, l'angoscia dell'abbandono, la paura del male .... Emozioni che colorano la vita dell'autrice, ma forse anche la nostra ....